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Al confine tra Regno Unito e Francia la situazione è tragica. Ma anche per il rientro in Italia non è da meno.

Code chilometriche e parcheggi temporanei istituiti in aeroporti nelle vicinanze di Dover e Folkestone. Drammatica la situazione nel Regno Unito ed in Francia nei punti di transito verso i rispettivi territori. Ma anche per il rientro in Italia la situazione non è diversa. Attesi "segnali" dai Ministeri competenti. Ministra dei Trasporti On. De Micheli in primis

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folkestone pazzesco

Di seguito le immagini (autore e archivio Swift Aerial Photography) dell’aeroporto di Manston International, a poco più di 30 km a nord dal porto di imbarco britannico di Dover, direzione Francia, utilizzato come area di sosta temporanea per i truck in attesa dello sblocco del divieto imposto dalle Autorità Francesi, tra i quali sono presenti anche autisti di imprese italiane. Immagini alle quali aggiungiamo quella ripresa da un autista di una importante Impresa di Autotrasporto Italiana del Centro Italia (dei quali conosciamo i dati ma non pubblichiamo per Privacy), e pubblicate su una pagina Facebook, delle lunghe file di veicoli parcheggiati in prossimità di Folkestone in attesa del passaggio sui treni Eurotunnel – circa 60 km di veicoli parcheggiati in entrambi i lati - , a testimonianza della situazione di estremo e grave disagio che stanno vivendo non solo le persone ferme negli aeroporti o negli altri siti in attesa di un “passaggio” per l’Italia, bensì gli Autisti delle imprese di Autotrasporto Professionale che hanno svolto il loro lavoro con grande responsabilità e professionalità. Così come tutti gli altri lavoratori di qualsiasi settore che si sono recati nel Unito per le loro pratiche professionali.

Lo scenario per quanto concerne il blocco francese  è davvero preoccupante, in quanto le Autorità Francesi, a quanto pare (fonte FNTR) hanno “si” deciso per una riapertura del flusso dal Regno Unito alla Francia “ma” solo previa un test obbligatorio alla partenza. Una decisione - in verifica -  che francamente sorprende vista la totale mancanza di possibilità degli autisti di provvedere alla esecuzione in tempi logici e umani qualora le competenti Authority britanniche non individuino una soluzione adeguata. Della serie “niente è difficile per chi non lo deve fare”.

Non ci risultano, allo stato attuale, ma sono in corso delle verifiche, vincoli della stessa natura e forza nel caso di traghettamento verso altri porti di Paesi del nord Europa. Tutt’altro che una consolazione, ma quanto meno può rappresentare una scelta e una possibilità di uscita da una situazione che si sta rilevando nella sua più totale drammaticità.

Ma ciò che appare ancora più drammatico è il possibile esito della formulazione dell’Ordinanza del Ministro della Salute Speranza, datata 20 dicembre 2020, i cui effetti si protrarranno fino al prossimo o 6 gennaio 2020, e che prevede nel suo articolo 1) – punto 2, il divieto l'ingresso e il transito nel  territorio  nazionale alle persone che nei quattordici  giorni  antecedenti  alla  presente ordinanza hanno soggiornato o transitato  nel  Regno  Unito  di  Gran Bretagna e Irlanda del nord.

Una chiamata al 1500, numero di pubblica utilità del Ministero della Salute, rivela che allo stato attuale tale divieto sarà applicato a tutti, senza alcuna eccezione o deroga. Ciò significa che quand’anche un autista – o un qualsiasi altro lavoratore di un settore differente - che si è recato in Gran Bretagna, con propri mezzi, anche se uscito dall’impasse dei blocchi istituiti da altri paesi, una volta arrivato ai confini nel nostro paese, gli è fatto divieto di entrare. Questa è semplicemente follia. E senza un provvedimento specifico lo scenario non cambia.

Tra messaggi di ringraziamento per l’operatività, la forza e l’abnegazione al lavoro di Autisti e i loro Imprenditori in questa emergenza sanitaria, tutto ciò appare francamente grottesco. Abbiamo appreso informalmente da Radio24 che nella giornata di ieri, martedì 22 dicembre, si è svolto un incontro interministeriale Infrastrutture – Salute – Esteri nel corso del quale è stata discussa la grave problematica del rientro dei nostri connazionali. Non abbiamo, al momento della redazione della presente nota, informazioni sul contenuto e l’esito della discussione. Pare, comunque, corretto specificare che la chiamata al numero di pubblica utilità del Ministero della Salute – 1500 – da FIAP effettuata successivamente al termine di tale incontro, che dal Ministero dell’Interno non sia stata ancora prodotta ed emanata una disposizione che prevede l’istituzione di controlli puntuali alle frontiere.

Abbiamo sostenuto che le cosiddette “Green Lanes” – corsie preferenziali per le merci e i veicoli adibiti al loro trasporto – attivate da tutti i Paesi europei, fossero la soluzione per consentire la mobilità soprattutto in queste situazioni di emergenza. Lo ribadiamo fermamente. Nella giornata di oggi la FIAP, direttamente e tramite la confederazione di appartenenza – Conftrasporto - si muoverà per acquisire ulteriori informazioni sulla situazione - anche tramite i rapporti attivi con Associazioni Estere del settore - e per tentare di evitare indesiderati esiti di scelte che appaiono affrettate, intervenendo presso i Ministeri competenti.

Nel frattempo, invitiamo le Imprese che hanno loro Autisti impegnati in viaggi da e per il Regno Unito ad informarci via email – chiadiafiap@fiapautotrasporti.it – Oggetto:  Autisti in rientro dal Regno Unito - così da avere elementi e dati per sostenere al meglio l’individuazione e l’adozione di regole e iniziative tempestive che permettano il rientro nel nostro paese dei loro addetti.

Siamo portati a pensare che vi siano soluzioni percorribili. In caso contrario qualcuno dovrà spiegarne i motivi. Ministra dei Trasporti On. De Micheli in primis.

Piero Savazzi – FIAP

 

 

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