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Autostrade, pedaggi, cantieri e rimborsi

Attenzione ai “pacchi dono” che conterranno un mix dolce/salato per i conti delle imprese

| Pubblicato in News
Cantieri autostrada 001

Qualche giorno fa, proprio sul nostro sito, avevamo puntato i riflettori sulla questione viabilità, cantieri e divieti nel periodo estivo, svolgendo la riflessione in stretto riferimento al tema critico dei “pedaggi autostradali”. Argomento nell’occhio del ciclone, caratterizzato da riflessi tutt’altro che unicamente “territoriali”ad esempio solo i tratti autostradali liguri - vista la vastità dei cantieri inamovibili, con pesanti riflessi sulla circolazione, presenti nella rete. Questione che andrebbe analizzata nella sua totalità e complessità in quanto, per gli utenti delle strade “A”, siano essi i cittadini che si spostano per turismo, oppure le imprese, soprattutto quelle di autotrasporto, che usano l’infrastruttura come se fosse una materia prima, si sta confezionando un “pacco dono” i cui ingredienti stanno progressivamente emergendo. Un “pacco dono” dagli effetti contrastanti. Una combinazione dolce-salato – o viceversa - che dovrebbe essere pesata e spiegata, a maggior ragione a chi la utilizza, pagandola - e profumatamente - non per diletto ma per necessità, erogando servizi vitali per l’economia del paese. È il compito di una organizzazione di rappresentanza quello di accendere, su taluni argomenti, delle lampadine che, a volte, diventano veri e propri fari illuminanti, che devono permettere agli imprenditori del proprio settore di interesse, di prepararsi ad intraprendere azioni ed assumere decisioni opportune. In modo particolare rispetto alla committenza.

 “Autostrade e pedaggi” sono argomenti trattati molte volte nelle ultime settimane, dagli organi di informazione, a qualsiasi livello. L’attenzione, ultimamente, è andata principalmente su due aspetti. Il primo è quello della viabilità e delle difficoltà di percorrenza subite dagli utenti – tutti – connesse ai molteplici cantieri presenti e attivi. Il secondo è quello dei “rimborsi” dei pedaggi per i disagi causati dai rallentamenti e dalle code generate dai cantieri stessi. Sono i due “dolce/salato” più in evidenza.

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Prof. Giovannini, ha trattato gli argomenti in una intervista rilasciata al Quotidiano “La Stampa” ad inizio mese e disponibile sul sito web del Ministero – “Autostrade da rifare, giù pedaggi” – citandoli insieme ad altri, connessi alla crescita, alla TAV, al PNRR, e quant’altro. A dire il vero, non si è riferito ai minori pedaggi, legati al disagio, come “rimborsi”, ma utilizzando il termine “compensazioni”, termini che appartengono a motivazioni e processi , in linea di principio, sostanzialmente diversi. E riferendosi alla prossima necessità di un aggiornamento di ben 15 concessioni di gestione entro l’anno, il Ministro ha dichiarato “...proporremo ai Gestori di adottare questa pratica, ovunque si renda necessario”.

In una intervista al quotidiano Il Sole 24 Ore, ripresa in un articolo pubblicato su AffariItaliani.it, lo scorso 28 luglio 2021 – “Rimborso pedaggi autostradali per disagi da cantieri: “Da agosto l’App” – l’A.D. di Autostrade per l’Italia ASPI, l’Ing. Roberto Tomasi, ha parlato chiaramente del “cashback” pedaggi agli utenti, e degli strumenti che verranno messi loro a disposizione par tale operazione, annunciando la prossima disponibilità di una apposita App. L’A.D. non ha tralasciato di specificare che, partendo dalla misurazione oggettiva del tempo di percorrenza, il rimborso sarà possibile qualora tale tempo risulti essere sensibilmente maggiore rispetto alla "media della tratta". Una soluzione indicata come innovativa in Europa, decisa insieme al MIMS nell’ambito dell’accordo transattivo. Ha anche esternato sui possibili rincari dei pedaggi sulla rete di competenza: “...premesso che negli ultimi due anni l’aumento dei pedaggi sulla nostra rete è stato pari a zero, in base al piano economico-finanziario attualmente al MIMS e secondo – notate bene – il modello stabilito all’ART – Autorità di Regolazione dei Trasporti – è previsto nei prossimi anni un incremento dei pedaggi dell’1,64% annuo a supporto di investimenti e manutenzioni”.

Ma come, tutti si aspettano una diminuzione dei pedaggi e invece si prospetta un loro incremento ? La risposta, questa volta solo salata, è sì.

Nel nuovo modello di calcolo dei pedaggi messo a punto dall’ART, Autorità ben conosciuta e contrastata dal settore - con la quale, ricordiamo, si avrà a breve che fare per il versamento del contributo al suo funzionamento per gli anni 2019 e 2020, salvo interventi governativi che speriamo non siano tardivientrerà, infatti, in gioco anche la manutenzione, prima esclusa. A quanto risulta, gli standard fissati in sede governativa hanno messo nelle mani dei gestori lo strumento per ritenere anche tali lavori (dovuti) un miglioramento delle opere.

Quindi, per riassumere, i cantieri attivi riducono la capacità di fornire il servizio dell’infrastruttura agli utilizzatori, che dovrebbero viaggiare nelle tratte a pagamento, ad una data velocità media. Se questa velocità viene “sensibilmente” penalizzata – e dovremmo capire come verrà declinata tale sensibilità - sarà possibile chiedere un “rimborso/indennizzo” o una “compensazione”, la cui entità ed erogazione è tutta da capire e valutare. Nel frattempo, però, il costo di tali lavori – o parte di esso – si scaricherà sugli utenti perché gli interventi verranno considerati unamanutenzione evolutiva”. Così l’ha definita l’ART nell’ottobre del 2020. Ente che, tra l’altro, assoggetta al proprio contributo chi utilizza l’infrastruttura oggetto di attenzione. Una sorta di contributo all’investimento a favore del gestore, versato dagli utenti, pur non essendo degli azionisti.

Non c’è qualcosa che stride in tutto questo, soprattutto nel modello di calcolo del pedaggio (una formula complessa e, per certi versi, riservata assimilabile a quella di una bibita zuccherosa molto conosciuta) ? Il degrado e l’anzianità delle infrastrutture che avrebbero dovuto essere risolte nel tempo con impegni economici già assunti dai gestori si proietteranno, di conseguenza, sui pedaggi futuri. Sembra di sentire, in sottofondo, le note di un motivo scritto da un noto cantautore napoletano che cantava“...quanta fretta, ma dove corri...dove vai...” il cui titolo si adatta benissimo ad alcuni degli attori dello scenario disegnato. E guarda caso, si parla di .. strade di serie "A" .. !!

Morale: le imprese di autotrasporto dovranno fare sempre più attenzione al prezzo dei propri servizi, al contenuto e alla qualità degli accordi presi con la committenza e ai flussi di pagamento, per effetto della variabilità e dell’incremento di singole componenti di costo, deciso in sedi terze, che non potranno essere “assorbite” o mitigate da devoluzioni o prebende storiche, che “sembrano” attenuare gli effetti economici negativi. E maggior attenzione e cura dovrà essere adottata da parte nostra e a livello ministeriale alla questione costi di riferimento, ed agli accordi di settore, in qualsiasi sede essi siano trattati, valutati e stabiliti.

E qui...ci fermiamo nuovamente. Per riflettere.

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