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Cabotaggio abusivo: Fiap, applicare sanzioni più dure

| Pubblicato in News
logo Articolo tratto da Trasporti-Italia. "Occorre uno sforzo straordinario per quanto riguarda i controlli sulla regolarità dell’attività svolta dai vettori esteri nel nostro Paese. Il Ministero dell’Interno  deve dare precise disposizioni in tal senso alla polizia stradale. Se non si effettuano più controlli mirati è impensabile che si possano,  in altro modo, rilevare queste tipologie di infrazioni". Lo scrive FIAP, Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali, in  merito al dibattito sollevato in questi giorni anche da altre associazioni circa le conseguenze del cabotaggio abusivo sull'autotrasporto italiano. "Occorre, poi, a nostro avviso, modificare nel merito il sistema  sanzionatorio. Nel  caso in cui un vettore nazionale esegua trasporti abusivi,  oltre alla sanzione pecuniaria di euro 4.130,00 - si legge ancora nella nota -  le vigenti norme prevedono anche il fermo del veicolo per 3 mesi e, in caso di recidiva, la confisca del veicolo. Se a commettere l’abuso è un vettore estero  la sanzione è leggermente più alta (€ 5.000,00), il veicolo viene sottoposto sempre a fermo amministrativo per 3 mesi ma non è prevista la confisca in caso  di recidiva  come nel caso che a commettere l’abuso sia il vettore nazionale. Un diverso trattamento che risulta più penalizzante per il vettore nazionale rispetto a quello estero che non trova giustificazione alcuna. La sanzione così congegnata ha mostrato tutti i suoi limiti e non ha prodotto alcun effetto  deterrente proprio grazie al fatto che di controlli specifici  se ne fanno  una quantità  assolutamente inadeguata rispetto alle dimensioni assunte dal fenomeno nel corso degli ultimi anni. Partendo proprio da queste considerazioni  abbiamo proposto  una modifica  alle norme  in base alla quale  chiunque venga sanzionato per trasporto abusivo – sia che trattasi di vettore nazionale che di vettore estero -  subisca come sanzione accessoria la confisca del veicolo e della merce senza dover aspettare la reiterazione di un comportamento fortemente lesivo dei legittimi interessi delle imprese  nazionali che operano nel rispetto delle norme. L’effetto deterrenza sarebbe sicuramente più  incisivo  e,  probabilmente,  verrebbero a cessare alcune pratiche  sfacciatamente abusive  messe in campo da  imprenditori di pochi scrupoli  attraverso l’utilizzo di  imprese estero-vestite".
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