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Chiude Uomini e Camion e, forse, siamo solo all’inizio

| Pubblicato in News
uomini e camion Lunedì 7 aprile ha chiuso i battenti Uomini e Camion, una trasmissione radiofonica che per vent’anni ha accompagnato il lavoro di tanti autotrasportatori fornendo loro continui aggiornamenti e spunti di riflessione sui temi di più stretta attualità. La decisione è stata improvvisa ed inaspettata e, non lo nascondiamo, che ci ha colti di sorpresa. Che una trasmissione di servizio possa essere azzerata dalla sera alla mattina senza che nessuno dei responsabili di questa decisione abbia sentito quantomeno la necessità di dare uno straccio di motivazione, la dice lunga su quanto di “pubblico” ci sia nel servizio cosiddetto pubblico radiotelevisivo. Ovviamente non condividiamo la decisione presa proprio perché non ne conosciamo le ragioni ma in ogni caso sentiamo forte il bisogno di ringraziare tutti coloro, nessuno escluso, che in questo lungo lasso di tempo hanno affrontato uno dei temi forse più difficili e controversi come quello dell’autotrasporto, con grande professionalità e impegno. Qualcuno, come ha fatto il Presidente Uggè nella nota pubblicata sul sito di Conftrasporto, butta là il sospetto che questa sia una specie di prova generale per passare a ben altre chiusure, non esclusa quella dell’Albo che, lo ricordiamo per inciso, non rappresenta un costo per lo Stato dal momento che è finanziato dalle stesse imprese che associa. Non è certamente da escludere che al Presidente del Consiglio Renzi frulli in testa qualche idea bislacca sul nostro settore, se pensa però di cuocerci a fuoco lento (come qualche iniziativa lascia supporre), sarebbe utile che qualcuno lo informasse che ha sbagliato bersaglio. E’ di questi giorni, ad esempio, il DPCM (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, cioè Renzi) che proroga a tutto il 2014 il taglio del 15% delle accise sul gasolio eccedenti i 403 euro per mille litri. La qual cosa sta a significare che, se non ci saranno ulteriori sviluppi e modifiche, dal primo gennaio 2015 il costo del gasolio subirà una impennata per effetto della maggiore tassazione azzerando, in tal modo, quel poco di competitività che le nostre aziende riescono ancora a mettere in campo. A questo proposito ci piacerebbe capire perché, ad esempio, anziché operare tagli lineari che mettono fuori mercato soprattutto le imprese virtuose, non si intensifica l’attività di controllo rispetto agli abusi che vengono perpetrati in materia di rimborsi delle accise. E’ proprio di questi giorni la notizia che ad una impresa di autotrasporto dell’ascolano è stato contestato di aver chiesto, a titolo di rimborso accise, oltre 400 mila euro in più del dovuto. Di notizie del genere la cronaca locale ce ne riporta a ritmo quasi quotidiano. C’è quindi da presumere che esista un’area piuttosto vasta dove gli illeciti sono all’ordine del giorno, un’area che andrebbe colpita e messa in condizioni di non nuocere ulteriormente. Noi siamo convinti che lo Stato recupererebbe molto di più andando a farsi restituire i soldi da coloro che li hanno ottenuti senza averne diritto che non mettendo in campo operazione di bassa macelleria che non portano a nulla di positivo. Chi dice che i controlli sono difficili da fare e che il risultato è tutt’altro che scontato dice il falso sapendo di mentire. E’ sufficiente incrociare un paio di dati per capire se c’è puzza di bruciato e se occorre intervenire. Anche sul tema dei costi minimi non abbiamo ancora capito cosa vuol fare il Governo. Di certo non è stato fatto un solo controllo, non è stata elevata una sola sanzione, non è uscito un solo centesimo dalle casse della committenza che non rispetta il dettato della legge per entrare in quelle dello Stato. Nella riunione odierna con il sottosegretario De Caro, intanto, non sono stati fatti sostanziali passi in avanti rispetto alle tematiche oggetto del protocollo d’intesa del novembre scorso.  Siamo ancora alla fase noiosa; staremo vedendo cosa intende fare il Governo su questi e su altri importanti temi all’ordine del giorno e, ovviamente, ci comporteremo di conseguenza.
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