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A cosa servono i professionisti dell’antimafia.

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Nicola Gratteri L’Amministratore di una “grande azienda” di autotrasporto, costituita sotto forma di s.n.c. con due addetti che altro non sono che i due soci, uno dei quali, casualmente ed incredibilmente, è anche Presidente di una delle più importanti associazioni dell’Autotrasporto Artigiano, la CNA-Fita, ha inteso avallare, proprio nella sua veste di Presidente della CNA-Fita, un comunicato stampa del 17 Marzo u.s. con il quale viene “sferrato” un attacco decisamente sopra le righe al Presidente Nazionale della Fiap, Massimo Bagnoli. Mentre riteniamo che come manager e per il suo “grande” operato non meriterebbe risposta alcuna, per il ruolo di rappresentanza che ricopre, una risposta crediamo sia doveroso dargliela. Una risposta, lo ribadiamo, va data soprattutto per il fatto che questa “Eroina Antimafia”, nelle sue elucubrazioni affidate ad una micro intervista al Corriere della Sera del 22 febbraio scorso non ha perso occasione di offendere gli abitanti di due Regioni, La Basilicata e la Puglia, che sarebbero, a suo avviso, ai vertici della classifica per furti e rapine ai camion. Le più recenti statistiche vedono ai vertici di questa classifica la Sicilia, seguita da Lombardia, Campania, Puglia e Lazio. (fonte: Trasporto Europa, “Furti di camion, nessun miglioramento, Mercoledì 16 Marzo 2016). Della Basilicata, almeno nelle posizioni di testa, non c’è traccia. Ma “Nostra Signora dell’Antimafia nella suddetta intervista si è lasciata prendere la mano ed è andata oltre: non soltanto ha offeso gratuitamente gli abitanti di Puglia e Basilicata dandogli in buona sostanza dei ladri, non soltanto si è reinventata quale manager di una “grande azienda” di autotrasporto, ma avrebbe anche affermato «la mia azienda compie spesso trasporti in quella zone (Puglia e Basilicata ndr) e dobbiamo dettare ai nostri autisti precauzioni precise, ad esempio non sostare in alcune aree di servizio dove i ladri sono in agguato.» Ma di quali autisti sta parlando? La visura della camera di commercio parla chiaro: l’azienda è formata da due soli soci amministratori di cui uno possiede il 90% delle quote e l’altro, la Signora in questione, il 10%. Addetti: 2 (i due amministratori). Dipendenti: 0 (zero). E un simile personaggio, capace di mentire anche a se stesso, vorrebbe dare lezioni antimafia alla FIAP? Non sarà certo lei a sconfiggere quel cancro malavitoso che devasta intere Regioni del nostro Paese. Un conto è parlare di mafia, come a lei piace tanto fare vista la visibilità che l’argomento le procura, altra cosa è agire per contrastare nel merito gli interessi che questo sodalizio criminale tende a sviluppare e consolidare. La FIAP, che tanto piccola non è, ad esempio, è da anni che, unica fra le associazioni dell’autotrasporto, sta portando avanti una battaglia per far chiudere le botteghe di “Compro/Vendo Bancali” che sono, in larga parte, appannaggio della malavita organizzata, che le utilizza per riciclare denaro di dubbia provenienza. Un commercio, quello di cui sopra, che, oltre a consentire alla malavita di ripulire il denaro, continua a procurare danni enormi alle imprese di autotrasporto. Ebbene la FIAP alcune di queste botteghe è riuscita a farle chiudere. Non siamo certi che altre associazioni dell’autotrasporto possano dimostrare di aver fatto, al di là di tante chiacchiere, di interviste sui giornali e comparsate televisive, qualcosa di simile. Siamo, e lo diciamo con orgoglio, una Associazione concentrata sul fare e i professionisti dell’antimafia, notoriamente abili solo nel produrre chiacchiere con il fine di assicurarsi una carriera politica (Leonardo Sciascia con grande lucidità ebbe a denunciare questo fenomeno già trent’anno orsono,) lo confessiamo, non godono delle nostre simpatie. Per dirla con le parole del dott. Nicola Gratteri, che di mafia qualcosa sicuramente capisce, in una intervista memorabile rilasciata al Resto del Carlino del 31 agosto 2015: “Non si può fare dell’antimafia un mestiere. Invito politici ed enti locali a non erogare più denaro pubblico ad associazioni che nascono dal nulla – e più avanti a proposito della proposta di una commissione sul caporalato è stato ancora più esplicito – non servono organi costosi ma modifiche normative e presìdi delle forze dell’ordine sulle strade dove passano i camion pieni di schiavi. Li fermi, sequestri il mezzo, li denunci e fai indagini….. ”: Detto con altre parole, Polizia e Magistratura hanno il compito di contrastare i fenomeni criminali, le associazioni di rappresentanza hanno altri compiti. Mischiare i due livelli produce solo confusione di ruoli e di responsabilità e dalla confusione, si sa, non può venire mai niente di buono, fatta eccezione forse, per quel po’ di visibilità che si riesce a conquistare sui media.   La segreteria nazionale FIAP
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