“Gli ulteriori 85 milioni di euro di Aiuti di Stato per il settore autotrasporto merci, sui 100 stanziati in quanto 15 vengono destinati al Trasporto persone, sono in ogni caso una buona notizia, ma ora occorre accelerare nell’individuazione dello strumento normativo che permetta di trasferire al più presto queste ulteriori provvidenze alle imprese – è il commento della FIAP. L’esperienza che le Imprese stanno vivendo e subendo, ancora oggi, con quanto adottato per la determinazione dell’Aiuto di Stato calcolato sulla spesa per il gasolio sostenuta nel primo trimestre di quest’anno è a dir poco, paradossale. Non solo per chi ha affrontato il calcolo nelle aziende, persone tutt’ora sotto pressione viste le cifre in gioco, bensì per tutti coloro i quali sono stati coinvolti nell’intero procedimento, nessuno escluso, Agenzie, Professionisti ed altri Soggetti compresi. Un procedimento che, tra l’altro, deve ancora concludersi.
Visto che all’ulteriore stanziamento dovrà seguire, si auspica in tempi coerenti, l’emanazione del relativo decreto attuativo, concertato tra Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili e Ministero dell’Economia e delle Finanze, la FIAP suggerisce di valutare concretamente l’adozione di un percorso simile a quello utilizzato dal Governo francese nella distribuzione del ristoro economico dato alle imprese transalpine nei primi mesi del 2022, mantenendo quale riferimento la classificazione Euro dei veicoli utilizzata per il Bonus Autotrasporto. Un contributo conferito sulla base del numero dei veicoli in disponibilità dell’impresa e della loro capacità di trasporto.”
I tempi sono davvero stretti, considerando anche l’attuale status del Parlamento. Tale ulteriore Aiuto di Stato dovrebbe, salvo rettifiche ufficiali, rientrare tra quelli utilizzabili entro la fine del 2022, previo “bollinatura” dell’Unione Europea. Per cui la velocità di azione è decisiva.
“L’auspicio è che all’emanazione di questo provvedimento segua una altrettanto rapida decretazione che permetta alle aziende di incassare l’ulteriore aiuto in modo più efficiente, e l’utilizzo di modalità già testate e concesse a livello UE, può essere un percorso efficace. Rimangono, purtroppo, completamente aperti i temi connessi al combustibile professionale, alla estrema variabilità del costo industriale dei prodotti raffinati, delle accise a cui sono assoggettati e della loro riduzione per decreto con conseguente sospensione del recupero. Scenario privo di certezze che, nel tempo, sta influenzando pesantemente i bilanci delle imprese del settore, la formulazione delle loro previsioni economiche e, di conseguenza, i rapporti con la Committenza, ed in modo più grave rispetto agli effetti che abbiamo conosciuto con la pandemia. Si dovrà lavorare moltissimo con il nuovo Governo, su questi aspetti connessi alla voce energia, mettendo ulteriormente in evidenza le molte criticità, che si paleseranno sempre di più.”
