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Oggi si è riunito l'esecutivo Unatras per decidere quale strada prendere dopo la proclamazione del fermo Nazionale e che ha seguito l'incontro con il sottosegretario, la dott.ssa Vicari, ed il capo di Gabinetto, il dott. Bonaretti.
La presenza delle associazioni aderenti e di un nutrito gruppo di imprese, ha avuto il merito di generare un confronto, in alcuni passaggi anche duro, ma sicuramente sincero ed accorato.
Il rischio che si giungesse a dare un “nome e cognome” al fermo, ovvero a definirne le date di attuazione, c'era ed era palpabile.
Gli argomenti, ma anche i malintesi, sono stati tanti. Tanto per sgombrare il campo da pensieri che a qualcuno sono venuti e che non ha mancato di manifestare, non si trattava e non si tratta di fare un fermo per reclamare i 5 euro che il Governo non ci ha concesso sulle spese non documentate, ma sul fatto di non aver tenuto fede a tutto il contenuto dell'accordo del 5 novembre 2016.
Premesso che da parte nostra, non ci siamo tirati indietro nel sottolineare che, dopo sette mesi, era stato fatto poco o niente a dimostrazione che siamo sempre meno "presi sul serio", registriamo che, secondo quanto assicurano i funzionari di un governo che con la nostra categoria si sta dimostrando inaffidabile, per non dire offensivo nei suoi comportamenti, nel breve giro di pochi giorni una gran parte delle disposizioni saranno licenziate e pronte per essere operative.
Unatras ha quindi deciso di mantenere la dichiarazione di fermo, ma di sospendere l'invio delle date di esecuzione al 22 giugno, giorno in cui ci sarà un ulteriore passaggio con l'esecutivo per vedere se, alle tante chiacchiere, si sarà dato corso anche ai fatti.