E’ stata una due giorni ricca di dibattiti e confronti, quella che si è tenuta a Roma, il 22 e 23 giugno scorsi, nella prestigiosa cornice di Palazzo Wedekind e organizzata da Confederazione AEPI.
Lavoro, welfare, made in Italy, fisco, partenariato pubblico-privato ed export: sono questi alcuni dei temi di stretta attualità per le Aziende, trattati nel corso dei lavori, con l’intervento di numerosi rappresentanti del Governo e delle Camere.
Proprio in tema di export, nella tavola rotonda intitolata “Il futuro del made in Italy dall’export alla logistica” è stata chiamata a intervenire la FIAP, già presente ai lavori dei due giorni con una propria delegazione.
L’intervento di apertura è stato affidato al Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, On. Francesco Lollobrigida che, dopo aver raccontato gli importanti risultati ottenuti dall’attuale Governo negli ultimi mesi, ha voluto sottolineare il valore delle eccellenze italiane, in particolare del settore agroalimentare, indicando gli ambiti nei quali occorre lavorare per favorirne ulteriormente lo sviluppo: formazione, investimenti, in particolare proprio nella logistica per permettere, anche tramite l’intermodalità, di ridurre i costi del trasporto e rendere più competitive le imprese del made in Italy. Con un importante obiettivo: quello di triplicare l’attuale fatturato di 60 miliardi di export prodotto dal settore agroalimentare, anche attraverso il coinvolgimento di ambasciatori che possano raccontare e promuovere storia, cultura e tradizioni del nostro territorio.
A seguire è intervenuto il Segretario Generale FIAP, Alessandro Peron, che, prendendo come spunto proprio gli argomenti evidenziati dal Ministro ha commentato: “Benissimo puntare sulle eccellenze italiane, ma anche il miglior prodotto al mondo, se non lo consegno nei tempi e nei modi richiesti dal mio cliente, tutti gli sforzi per promuoverlo e proporlo diventano vani. È importante comprendere quanto siano strategici e fondamentali la logistica e il trasporto, soprattutto per un Paese che ha una economia fondata sulla trasformazione, ed è uno dei maggiori esportatori al mondo”.
“Oltre a difendere i prodotti del made in Italy, ha poi proseguito il Segretario Peron, dobbiamo difendere e supportare anche il trasporto e la logistica italiana. Stiamo lasciando i nostri prodotti in mano ad operatori internazionali, molti dei quali predominanti, che influiranno sulla capacità di importazione ed esportazione del nostro Paese, ovvero sul PIL italiano. Una minaccia che grava inoltre sull’Italia è legata alla questione delle Alpi, dal momento che gran parte delle nostre esportazioni e importazioni passano proprio per le 4 direttrici delle Alpi: Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. A questo riguardo occorre trovare presto una soluzione in particolare al tema delle restrizioni alla circolazione delle merci imposte dall’Austria: un problema che non colpisce direttamente solo il settore del trasporto, ma che rappresenta un grave danno economico per la competitività del nostro Paese e per le Imprese del Made in Italy, le quali si trovano ad avere flussi contingentati e costi maggiori.
Nella tavola sono intervenuti inoltre: On. Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti; On. Luigi D’Eramo, Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foresta; On. Maurizio Gasparri, Vice Presidente del Senato; Cristiano Fini, Presidente CIA-Agricoltura Italiana; Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di UNIONCAMERE; Francesco Tilli, Senior Strategic Advisor SIMEST e Roberto Piazza, Direttore dell'Ufficio Accesso alle Infrastrutture dell’ART-Autorità di Regolamentazione dei trasporti.
Pronta la replica agli interventi di quest’ultimi da parte di Alessandro Peron che, nel corso del confronto, ha rivolto un invito alla SIMEST a introdurre misure di sostegno che incentivino il franco-destino per dare nuovo impulso ai prodotti made in Italy, dati i numeri allarmanti che vedono l’Italia come l’unico Paese Europeo nel quale il 90% delle imprese lavora franco-magazzino.
Non è mancata una esortazione del Segretario Peron anche all’indirizzo di Roberto Piazza di ART-Autorità di Regolamentazione dei trasporti: sul settore vi sono troppi enti sovrapposti e sarebbe opportuno definire “chi fa cosa”, onde evitare confusione. Inoltre, prosegue Peron, bene un’autorità di regolamentazione, ma tale compito dovrebbe essere un dovere dello Stato e non si può pensare di finanziarlo a spese delle imprese, specie se non se ne ravvisa alcuna utilità, perché il rischio è che diventi solo una tassa aggiuntiva sul lavoro delle imprese.