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Formazione nell’Autotrasporto: Una perdita di tempo?

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formazione numero 2 Da quelli a carattere obbligatorio in tema di Sicurezza, alle Abilitazioni Professionali; dai corsi finalizzati a migliorare le competenze dei collaboratori, ai corsi teorico-pratici e agli aggiornamenti professionali: in questo mare magnum di attività e di enti che le erogano, viene da chiedersi se la formazione per le imprese dell’autotrasporto, sia più da intendersi come perdita di tempo, o come reale risorsa. Nel parlare di formazione, si va sempre più diffondendo, nei titolari di azienda, l’idea che sia più che altro una grande seccatura. Seccatura perché sottrae tempo prezioso all’attività aziendale (e il tempo, si sa, è una risorsa scarsa per definizione). Seccatura perché richiede un impiego di risorse oltreché umane anche economiche (formare adeguatamente il personale può richiedere un investimento da parte dell’azienda). Seccatura, infine, perché necessita di un certo grado di organizzazione. Tutto questo a fronte di un risultato che potrebbe non essere così tangibile e concreto nel breve periodo. Conseguenza: molte aziende prendono in considerazione solamente la formazione da svolgersi a norma di legge, perché obbligati a farlo. Ma siamo davvero sicuri che la formazione sia una perdita di tempo? “Poichè non sempre così immediatamente evidenti, spesso gli imprenditori tendono a sottovalutare i reali vantaggi che la formazione può portare alle aziende dell’autotrasporto”, commenta Alessandro Peron direttore organizzativo di FIAP e ASSIFORMAT, Ente di formazione della FIAP accreditato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “E’ indubbio - continua Peron - che, in quanto investimento sulle persone, sul loro potenziale e sulle loro competenze, la formazione rappresenti innanzitutto uno strumento per trattenere in azienda i dipendenti e gli autisti migliori. Ma la formazione è prima di tutto un’opportunità. Spesso i titolari delle aziende di trasporto tendono a sottovalutare i rischi lavorativi cui sono esposti i propri lavoratori (in particolare autisti, mulettisti, piazzalisti) nello svolgimento di attività altamente operative e routinarie”. L’autista, infatti, guida quotidianamente, per molte ore, spesso su strade ad alta intensità di traffico e/o ad alta velocità. Frequentemente si trova a dover caricare, scaricare, ancorare merci (anche pericolose) e ad effettuare riparazioni più o meno complesse sul suo mezzo, in caso di avarie e guasti. Non va dimenticato, infine, che l’autista è anche la persona che fa le veci del proprio datore di lavoro quando riceve/consegna le merci. Per questa ragione è essenziale che i conducenti possano ricevere una formazione adeguata, che li guidi a svolgere le proprie mansioni al meglio, nell’interesse proprio, del datore di lavoro, del cliente, del fornitore e più in generale nell’interesse di ogni utente della strada e della società. Ma la sicurezza, aziendale o stradale, e l’efficacia operativa, non sono l’unica forma di vantaggio per le aziende di trasporto che scelgono di formare i propri collaboratori. Esistono, ad esempio, degli evidenti vantaggi anche di ordine economico e giuridico. Forse non tutti sanno, ad esempio, che facendo frequentare agli autisti un corso teorico-pratico di guida sicura, l’azienda acquisisce dei punti utili all’ottenimento di uno sconto sui premi INAIL (la c.d. "oscillazione per prevenzione" OT/24), essendo questo un intervento per il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, considerato aggiuntivo rispetto a quelli minimi previsti dalla normativa in materia. Un altro esempio importante sono i corsi sulla sicurezza del carico, che consentono una deresponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di sinistro dovuto a problemi di ancoraggio della merce. Altrettanto importante, in tema di deresponsabilizzazione (si fa riferimento alla responsabilità oggettiva dell’impresa per infrazioni al Reg. CE 561/2006 commesse dai propri conducenti che, ai sensi dell’art. 174 c. 14 del Codice della strada, comportano una sanzione a partire da € 327,00 per ciascuna infrazione), è la frequenza dei conducenti a corsi di aggiornamento sul corretto utilizzo del cronotachigrafo, sia analogico che digitale. Il decreto che regolamenta le modalità con cui questa specifica attività formativa dovrà essere erogata da Enti certificati e docenti accreditati è di prossima emanazione e, poiché non si tratta di formazione obbligatoria, i corsi potranno essere finanziati con le risorse messe a disposizione dal Ministero dei Trasporti che per il 2016/2017, lo ricordiamo, ammontano a 10 milioni di euro. Sempre in tema di cronotachigrafo si possono avere ottimi benefici sulle performance degli autisti. I corsi di aggiornamento sul corretto utilizzo del cronotachigrafo proposti da Fiap e Assiformat prevedono innanzitutto una attenta analisi dell’attività dei conducenti (Audit di conformità al Reg. 561/2006) e nello specifico, delle infrazioni ricorrenti commesse dagli stessi, degli errori commessi per scarsa conoscenza delle norme sociali o del funzionamento dell’apparato, in maniera tale da offrire una formazione non generica, bensì mirata a correggere impostazioni errate. L’offerta di Fiap e di Assiformat non si esaurisce con l’erogazione della formazione, ma alla stessa farà poi seguito un monitoraggio continuo tale da far toccare con mano all’imprenditore se l’intervento formativo sia stato efficace (e in che misura), oppure se occorra affinare ulteriormente la preparazione del personale operante in azienda. Questo approccio alla formazione, con un “prima” e un “ dopo” non solo ha riscosso un grande favore da parte delle aziende che nel corso degli ultimi anni hanno avuto modo di sperimentarlo, ma, è certificato, può ridurre sino al 70% le infrazioni da parte dei conducenti. Questo non solo contribuisce a migliorare la sicurezza stradale, ma permette all’impresa di affrontare i controlli su strada e (ancor più) in azienda da parte dell’ispettorato del lavoro con serenità. “Ed è proprio questo il motivo per cui noi di FIAP Service, sottolinea Alessandro Peron, negli ultimi mesi abbiamo avuto un grande incremento di aziende che oltre a partecipare ai corsi di formazione sul Cronotachigrafo, ha scelto di affidarci anche la gestione in outsourcing di tutti gli adempimenti relativi al Regolamento CE 561/2006. Molte aziende ci contattano soprattutto a seguito di un verbale di primo accesso da parte dell’Ispettorato del Lavoro. D’altro canto è oramai cosa risaputa che i controlli, su strada ed in azienda si stiano intensificando ed è importante che le aziende siano preparate ad affrontarli e soprattutto che siano in regola con tutti gli adempimenti previsti”. In conclusione che la formazione sia un tassello fondamentale per le imprese dell’autotrasporto è evidente anche alle Istituzioni. Non a caso, ogni anno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stanzia dei contributi volti a fare in modo che le imprese possano accedere ad attività formative con maggiore facilità. A tal riguardo ci preme ricordare che è già stato pubblicato in G.U. il Bando della formazione per l’anno 2016 – 2017. I termini sono come sempre piuttosto stringenti e le domande di ammissione al contributo, dovranno essere presentate entro il termine perentorio del 28 Ottobre 2016. Per coloro che sono interessati, vi sono inoltre le opportunità legate ai Fondi Paritetici Interprofessionali. Molto spesso le imprese non sanno che potrebbero destinare lo 0,30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria che versano all’INPS per ciascuno dei propri dipendenti, a Fondi Interprofessionali per finanziare azioni formative volte a qualificare i propri lavoratori. Quella dei fondi interprofessionali è un’ottima opportunità anche per le medie, piccole e micro imprese per aumentare il grado di professionalizzazione dei propri collaboratori mettendo a frutto delle risorse economiche che le aziende sono comunque tenute a versare. “A chi mi chiede se investire in formazione sia una risorsa o una perdita di tempo, mi piacerebbe rispondere con un’altra domanda – dice in conclusione Peron - Investire nella propria impresa è una opportunità o una perdita di tempo? Immagino che la risposta sia strettamente legata allo spirito che muove l’imprenditore a fare azienda. Sicuramente a tutti gli imprenditori che credono nell’importanza di investire per creare valore nella propria azienda e per la propria azienda ‒ che si tratti di formazione, tecnologia, certificazioni, o qualunque altro ambito si ritenga importante per eccellere ‒ vogliamo far arrivare un messaggio: Noi di FIAP ci siamo, e siamo qui per aiutare le aziende a cogliere tutte le opportunità, i vantaggi e gli incentivi disponibili”.    
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