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Incontro MIT – Associazioni del settore. Le novità su Tempi di pagamento e Costi di esercizio

Bagnoli “Il Ministero sui tempi sceglie il percorso AGCM e sulla determinazione dei costi è fermo. Noi continueremo con le nostre idee, le azioni ed il nostro lavoro.”

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Massimo Bagnoli Presidente FIAP dx

Nel tardo pomeriggio di giovedì 4 giugno 2020, si è svolto in videoconferenza l’ulteriore incontro MIT – Associazioni del settore, pianificato la scorsa settimana, al quale hanno partecipato il Direttore Generale della Direzione Trasporto Stradale e Intermodalità, Dr. Vincenzo Cinelli, la Presidente dell’Albo delle Imprese di Autotrasporto Dr.ssa Maria Teresa Di Matteo e che solo in un secondo momento ha visto la presenza della Ministra titolare del Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Paola De Micheli.

Quale traccia dei temi da trattare, la nota UNATRAS allegata, che ha posto in primo piano i due temi di primario valore per le imprese, ossia la questione dei tempi di pagamento ed i costi di riferimento per l’esercizio di una impresa di autotrasporto, seguiti da altri elementi comunque di interesse, in vista della annunciata e prossima emanazione di un decreto “semplificazioni”.

Abbiamo appreso a voce, in quanto non trasmessa alcuna bozza al riguardo – riferisce Massimo Bagnoli, Presidente FIAP - che la soluzione individuata dal Governo, al problema reale e concreto del mancato rispetto dei tempi di pagamento dei servizi, individuati da regole nazionali nel tempo depotenziate nei percorsi di accertamento e nei principi sanzionatori fino alla loro inconsistenza totale, è quella dell’intervento dell’AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che probabilmente mutuerà la propria azione da quella già attivata nell’ambito della cessione dei prodotti agricoli e agroalimentari. Una soluzione preannunciata e che, nel confronto con TUTTI, abbiamo sempre giudicato non tanto insufficiente, ma inutile, in quanto prevede il solito percorso della “denuncia” da parte dell’impresa (non anonima vedi https://www.agcm.it/servizi/modulistica/concorrenza/formulario-articolo-62 n.d.r.) e del possibile avvio di una fase istruttoria da parte dell’Ente che, guardando all’esperienza maturata nell’ambito agricolo/alimentare, può essere attuata anche in modo discrezionale. Quale potenziale dissuasivo può avere un modello di questo tipo, pensando alla forza delle parti impegnate in un contratto di autotrasporto, la cui parte debole è ben conosciuta. Ben diverso, e più convincente,  sarebbe l’effetto di un “automatismo”, come l’indeducibilità di una fattura non liquidata – soluzione che non piace anche ad alcune associazioni del nostro settore - oppure quella del versamento delle imposte e tributi allo Stato solo al pagamento effettivo della fattura emessa, un regime la cui applicabilità è prevista da principi comunitari, che avrebbe, ad esempio, sollecitato soprattutto lo Stato nell’attuare una verifica nei comportamenti della committenza, per l’interesse al loro incasso. Invece, proseguendo non nell’innovazione, ma nella consuetudine, le imprese di autotrasporto continueranno ad essere colpite nel portafogli da decisioni unilaterali nel posticipo dei pagamenti, a pagare tasse, imposte e tributi calcolati su una base cartacea che non rispecchia gli incassi, assumendo il ruolo di “banca” senza alcun vantaggio, a dover ricorrere alla denuncia per dichiarare questi comportamenti, con il rischio, per effetto di tale scelta, di essere poi tagliate fuori dal mercato. Sarebbe interessante anche esplorare gli effetti di un tale automatismo anche in scenari che vedono il fallimento di imprese committenti, dal peso economico deleterio sui fornitori. Tutto ciò, mentre i fruitori dei servizi professionali di autotrasporto, continueranno a dedurre come costi ciò che non hanno pagato, godendo di un vantaggio, compreso quello di una deduzione di imposta maturata solo sulla carta e non nei conti.  È sorprendente percepire la mancanza di attenzione su questi aspetti, e sarà altrettanto sorprendente quando qualcuno, fra qualche tempo, dichiarerà “abbiamo messo a disposizione delle imprese una soluzione che non sono riuscite ad utilizzare.”

Anche sulla questione dei costi di riferimento abbiamo saputo che il MIT si trova in difficoltà nel reperimento di dati, in particolare quelli richiesti a Costruttori e Imprese Assicurative – aggiunge Silvio Faggi, Segretario Nazionale della Federazione. Avevamo inteso dal Ministero, lo scorso mese di gennaio che la pubblicazione era imminente, ma a quanto pare le imprese, non noi sia chiaro, dovranno ancora attendere. In ogni caso, su questo argomento, sarebbe comunque utile un approfondimento complessivo, soprattutto su come gestire fasi critiche legate all’andamento di alcune componenti importanti di costo, come il carburante, che ha subito oscillazioni sostanziali anche in ribasso da subito rese evidenti dalla committenza che non ha lo stesso atteggiamento quando il grafico segna il segno positivo. Su questo aspetto sarebbe utile testare al meglio il modello di “fuel surcharge” inserito nella piattaforma di rinnovo dell’accordo contenitori ancora in discussione, per capirne e verificarne gli effetti, magari utilizzando i dati di un triennio raccolti dalla Direzione Generale energia del Ministero dello Sviluppo Economico. Non mancheremo nell’approfondire anche questo argomento, in qualsiasi sede.”

Sugli altri aspetti elencati nella traccia UNATRAS, sui quali il MIT ha segnalato in proprio impegno nella ricerca di una soluzione, segnaliamo la questione ART, Ente che continua imperterrito nella illogica richiesta di contributi alle Imprese di Autotrasporto, sulla quale sembrerebbe in arrivo un provvedimento chiarificatore che eviterebbe ulteriori perdite di tempo e costi per ulteriori ricorsi al TAR, la richiesta dell’utilizzo del recupero delle accise subito in compensazione senza l’attesa dei 60 giorni ora previsti,  e la riapertura agli Enti di formazione professionale privati, compresi quelli di riferimento delle Associazioni, all’attività formativa. Tutte “semplificazioni” corrette e coerenti.

Sulla questione dei meccanismi di erogazione di Mare Bonus e Ferro Bonus, il MIT, ha precisato che un cambiamento negli attuali meccanismi dovrà subire un passaggio in  sede comunitaria. Quindi, nulla di fatto per la proposta dell’emissione di “voucher” direttamente alle imprese di autotrasporto.

Sugli altri aspetti di natura tecnica ed economica, attendiamo sviluppi concreti, ossia quando avremo un testo e dati sui quali ragionare – conclude Bagnoli. Sul discorso della rappresentanza la FIAP ci tiene a dire che in qualunque contesto si dibatta su questioni relative all’Autotrasporto Professionale, sono le Associazioni che lo rappresentano le Attrici primarie, e che nessuna maggioranza di orientamento ed opinione ci impedirà, in ogni caso, di esprimere apertamente il nostro pensiero ed il nostro giudizio su ogni tema che riguarda il lavoro delle imprese che lo animano e alimentano.”

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