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Infiltrazioni mafiose e minacce

| Pubblicato in News
In questi giorni, piuttosto avari di notizie interessanti, a causa soprattutto delle lungaggini nella composizione del nuovo Governo, qualche giornalista ha pensato bene di lanciare qualche ballon d'essai, tanto per mantenere vivo l'interesse. E cosa potrebbe esserci di più succulento da cucinare delle infiltrazioni mafiose nell'autotrasporto? Parliamoci chiaro, che ci siano tutti lo sospettano, molti lo dicono, pochi purtroppo riescono a dimostrarlo. Sostenere che il settore si presta ad essere utilizzato come "veicolo" per affari più o meno illeciti, non a caso indagando su famiglie mafiose note spesso si scopre che gestiscono "anche" aziende di trasporto è talmente ovvio da risultare persino banale affermarlo. Da qui ad affermare che la mafia ha messo le mani sull'autotrasporto però ce ne passa. E non ce ne vogliano tutti quei professionisti dell'antimafia in servizio permanente effettivo pronti a spellarsi le mani ogni volta che qualcuno denuncia infiltrazioni; indignarsi serve a poco, ciò che serve è indagare, scoprire e reprimere. Ci lascia pertanto sconcertati leggere che il Presidente nazionale di Cna Fita avrebbe dichiarato di non partecipare spesso a riunioni di Unatras per non doversi rapportare con personaggi poco raccomandabili. Se ha la bontà didirci di chi si tratta e di come si è formata la convinzione che trattasi di mafiosi non mancheremo di ringraziarla visto che pure a chi scrive non piace frequentarli. Se, invece, è un ballon d'essai lanciato per altre finalità forse sarebbe stato meglio usare un pò più di prudenza. Lo stesso dicasi per le pallottole che sarebbero state inviate per posta alla Presidente di Fita. Ci piacerebbe capire come ci si è convinti che trattasi sicuramente di pallottole mafiose. Ricevere simili regali non è mai piacevole o divertente indipendentemente da chi le spedisce ma, se ci è concesso, c'è una bella differenza se a compiere il gesto è veramente un clan mafioso o qualche personaggio di dubbia moralità, gente un pò fuori di testa, che circola in questo come un pò in tutti gli ambienti. Ben prima delle pallottole alla Sig.a Franchini al segretario generale della FIAP arrivarono diverse minacce telefoniche anonime. La cosa andò avanti per qualche mese, guarda caso proprio in un periodo in cui era impegnato attivamente a denunciare le porcherie che si fanno sul commercio dei bancali, anche questo un settore dove il sospetto che ci sia la manina o la manona della mafia o della camorra pare avvalorato da più di una indagine andata a buon fine. Che potesse essere stato qualche mafioso poteva essere plausibile ma non certo, per questo decidemmo di non dare alcuna pubblicità alla cosa lasciando alla polizia il compimento di indagare. Cosa che la squadra mobile di Forlì fece alla grande e, meraviglia delle meraviglie, riusci a scoprire - udite! udite! - non che di mafiosi trattavasi bensì di un signore in predicato di diventare dirigente provinciale di una associazione dell'autotrasporto. Esattamente della Cna Fita. Attestati di solidarietà ricevuti nessuno.
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