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Intervista a Alessandro Peron – Segretario Generale Di FIAP - Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali

| Pubblicato in Organi di Informazione
Green LogisticsExpo Alessandro Peron

Intervista a cura di Green Logistics Expo.

Fiap è un’Associazione che intende rappresentare a livello istituzionale gli interessi degli operatori del trasporto stradale in Italia. Quali sono, secondo Lei, gli interventi normativi o infrastrutturali che gli operatori vostri associati ritengono necessari? In particolare, ve ne è qualcuno di più rilevante di altri oggi?

Oggi, il settore dell’autotrasporto, soprattutto per le aziende più strutturate, si è evoluto: le imprese non sono più solo trasportatori su strada, ma veri e propri operatori logistici. Offrono servizi di trasporto intermodale (treno, nave, aereo) e servizi logistici completi. FIAP, negli ultimi anni, si è concentrata nell’aiutare anche le piccole imprese a cambiare mentalità, promuovendo un’offerta più ampia di servizi per i loro clienti.

L’Italia è uno dei paesi con la maggiore regolamentazione nel mondo del trasporto, ma nonostante ciò, persistono problemi di concorrenza sleale, dipendenza dai clienti e un mercato poco trasparente. Prima di introdurre nuove normative, credo sia fondamentale far funzionare quelle esistenti, magari promuovendo un cambiamento culturale nelle imprese, spingendole a un approccio più imprenditoriale e manageriale.

Quello che manca nel settore, a tutti i livelli – imprese di trasporto e logistica, committenza, istituzioni e anche l’utente finale – è la consapevolezza dell’importanza strategica di questo comparto. Senza questa consapevolezza culturale, non potremo mai far evolvere il settore per competere a livello mondiale, e sappiamo quanto sia cruciale il movimento delle merci a livello globale.

Quest’anno festeggiate il 75mo anniversario dell”associazione.  Quali ritiene siano stati i risultati più importanti ottenuti in questo ampio lasso di tempo in cui siete stati soggetti primari nel settore dei trasporti e della logistica?

Uno dei risultati più importanti è aver raggiunto i 75 anni di attività, rimanendo una delle principali associazioni del settore, pur mantenendo la nostra indipendenza e senza essere influenzati dalle Confederazioni, che spesso rappresentano gli interessi dei clienti delle nostre imprese.

In passato, FIAP ha lavorato su diversi fronti con successo, sia in ambito normativo, come l’introduzione dei costi minimi di sicurezza, la legge 127/2010 sui tempi di pagamento e la regolamentazione dei pallet, sia nel favorire l’aggregazione del settore. Un esempio significativo è la nascita di UNATRAS a Cesena, il primo coordinamento delle associazioni dell’autotrasporto in Italia.

La vera forza della nostra Federazione è sempre stata la capacità di ascolto verso le imprese. Negli ultimi anni, abbiamo capito che, così come le imprese stavano cambiando, anche la Federazione doveva evolversi. Questo cambiamento ha portato a una crescita nei rapporti con la committenza, culminando nella creazione di un Osservatorio che ha dato vita al primo rating internazionale per l’affidabilità delle imprese di trasporto e logistica. All’Osservatorio partecipano molte delle principali aziende industriali e della grande distribuzione italiane.

Abbiamo inoltre rafforzato i rapporti istituzionali, creando una lobby positiva non solo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma anche con altri ministeri, Camera e Senato, fino al Parlamento Europeo, per influenzare positivamente le normative che riguardano il nostro settore.

Infine, abbiamo potenziato i servizi di consulenza e assistenza per le nostre imprese, aiutandole a crescere anche in termini manageriali, affinché possano diventare i futuri campioni nazionali del trasporto.

Il ruolo della terminalizzazione e, in particolare, dell’ultimo miglio, è fondamentale per il successo del trasporto intermodale. Qual è il punto di vista di FIAP in merito?

Il trasporto intermodale è una forma di trasporto a tutti gli effetti, e la fase di terminalizzazione ne è una componente essenziale che influenzerà una gran parte dei trasporti. Questa evoluzione proseguirà man mano che le infrastrutture diventeranno adeguate alle esigenze dei clienti, i quali spesso si concentrano solo su prezzo e velocità, anche se in modo miope.

L’intermodalità non sarà solo una soluzione per ridurre le emissioni di CO2, ma diventerà fondamentale per garantire il rispetto e la dignità del lavoratore. Grazie all’integrazione tra trasporto su gomma e ferrovia, o tra gomma e nave, i lavoratori potranno riorganizzare la loro giornata, avvicinandola meglio alle esigenze familiari.

Questo cambiamento contribuirà a rendere il nostro settore più attrattivo e interessante per i lavoratori, affrontando così un problema crescente e sempre più rilevante.

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