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Ispettorato Nazionale del Lavoro. Report sull’attività di tutela e vigilanza svolta nel 2020

Annunciata anche la volontà di promuovere la legalità dei rapporti di lavoro tramite l’utilizzo del potere di disposizione attribuito al personale ispettivo

| Pubblicato in News
Ispettorato Nazionale del Lavoro Rapporto Annuale Attivita Vigilanza v2

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha pubblicato, in data 30 aprile 2021, il Rapporto annuale delle attività di tutela e vigilanza svolte nel 2020 (allegato).

L’Ispettorato evidenzia che nel 2020, la programmazione delle attività di competenza è stata adeguata all’andamento della emergenza sanitaria a seguito della pandemia da COVID-19, ed ha inteso valorizzare il ruolo di accompagnamento e supporto nel superamento delle difficoltà del sistema produttivo che l’INL è chiamato a svolgere, assicurando, allo stesso tempo, il rispetto della regolazione normativa e contrattuale dei relativi assetti

Il resoconto riassume ed analizza gli esiti della azione di tutela a sostegno del mondo del lavoro svolta dal personale ispettivo dell’Agenzia, sia attraverso l’intercettazione e il contrasto degli illeciti sostanziali più gravi e complessi, spesso radicati e diffusi in determinati ambiti geografici ed in specifici settori produttivi, sia mediante il perseguimento di ulteriori due obiettivi di particolare importanza che hanno visto l’attivo coinvolgimento di tutti gli Uffici territoriali:

  • l’informazione dei lavoratori mirata all’innalzamento del livello di consapevolezza dei propri diritti;
  • la sensibilizzazione e l’incentivazione a porre in essere comportamenti conformi alle norme in materia lavoristica, previdenziale e assicurativa, nel rispetto della legislazione e della contrattazione vigenti, da parte dei datori di lavoro e, più in generale, di tutti gli attori del mercato del lavoro che possono essere direttamente o indirettamente interessati alle conseguenze dello svolgimento dell’azione di vigilanza in occasione dell’effettuazione degli accessi ispettivi.

 

Uno sguardo ad alcuni numeri, con particolare attenzione al mondo del trasporto e del magazzinaggio (codice Ateco H, d’ora in avanti: settore):

  • nel 2020 l’INL ha avviato 57.979 nuove ispezioni (47.910 in materia di lavoro e legislazione sociale e 10.069 per profili di salute e sicurezza sul lavoro) e oltre 25 mila verifiche e accertamenti di altro genere. Il settore è stato interessato da 4.165 ispezioni in materia di lavoro e 159 in materia di salute e sicurezza, ed un totale di 5.174 accessi (su 83.421 complessivi);
  • Su 61.942 ispezioni definite nel 2020 (di cui 40.075 chiuse con l’adozione di un verbale di contestazione – pari al 66% del totale), il settore ne ha viste 4.212 di cui 3.010 irregolari (71.46%);
  • I lavoratori coinvolti negli illeciti datoriali accertati dagli Ispettori del lavoro sono stati 62.135 lavoratori, di cui 8.834 sono quelli impiegati nel settore (vedi tabella 21, pag 20 del rapporto). Per quest’ultimi, tra le violazioni riscontrate segnaliamo: 511 lavoro nero; 2329 fenomeni interpositori; 109 sul distacco; 922 sull’orario di lavoro; 2744 sui tempi di guida e riposo; 413 sull’orario di lavoro del personale mobile, ex d.lgs 234/2007; 111 in materia di salute e sicurezza; 229 violazioni penali, 2 sulla copertura aliquote disabili;
  • A proposito dei fenomeni interpositori in materia di appalto, distacco o somministrazione illeciti, su 12.714 posizioni lavorative irregolari, 2.329 hanno riguardato il settore; in termini percentuali, la quota dei lavoratori interessati da violazioni relative a esternalizzazioni e interposizioni di manodopera, rispetto al complesso dei lavoratori irregolari, è risultata del 26%. In rapporto al numero di ispezioni con esito irregolare, la frequenza nel settore è stata di 77 lavoratori ogni 100 aziende irregolari.;
  • In materia di distacco transnazionale, il settore ha registrato una frequenza di lavoratori irregolari di 1,23 ogni 100 / 3,62 ogni 100 ispezioni irregolari;
  • Quanto alla disciplina dell’orario di lavoro (pag 34 del rapporto), “nello specifico settore dell’autotrasporto sono stati 467 i conducenti ai cui datori di lavoro sono state contestate violazioni del d.lgs. n. 234/2007 di attuazione della Direttiva 2002/15/CE concernente l’organizzazione dell’orario di lavoro delle persone che effettuano operazioni mobili di autotrasporti e 917 i lavoratori interessati da violazioni delle disposizioni del Regolamento CE/561/2006 in materia di guida, interruzioni e periodi di riposo”  Il dato effettivo del settore trasporto e magazzinaggio, in realtà, è leggermente più  basso (come visto precedentemente), giacché i dati riportati a pag.34 includono anche trasporti eseguiti nel quadro di altre attività (presumibilmente, quindi, si tratta di conto proprio). A pag 35 si evince che nel settore, su 8.834 lavoratori a cui si riferiscono le violazioni accertate, 4.079 sono relative all’orario di lavoro (46%);
  • Per quanto riguarda le cooperative di lavoro, in linea generale su 869 cooperative controllate, gli illeciti sono stati accertati in 781 aziende (78% tasso di irregolarità, a fronte del 66% nel 2019), ed è stata accertata l’occupazione irregolare di 4.966 lavoratori. Il tasso di irregolarità nel settore (tabella pag.43) è risultato dell’84,62%

 

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla lettura del rapporto.

Con l’occasione, segnaliamo che sempre in relazione all’attività di controllo sul lavoro, lo scorso 4 maggio l’INL ha emesso un comunicato stampa dove viene annunciata la volontà di promuovere la legalità dei rapporti di lavoro tramite l’utilizzo del potere di disposizione attribuito al personale ispettivo, ampliato a seguito dell’intervento normativo attuato con l’art. 12 bis del D.L. n. 76/2020.

La disposizione è un ordine con il quale l’organo ispettivo intima al datore di lavoro di adempiere a un obbligo previsto dalla legge o dal CCNL applicato, attribuendo un termine di ampiezza variabile a seconda della criticità evidenziata. Il provvedimento è immediatamente esecutivo, ma se il datore di lavoro ottempera a quanto contenuto nel provvedimento con il ripristino della legalità secondo le modalità indicate, l’accertamento ispettivo si conclude senza alcuna conseguenza sanzionatoria.

Il comunicato stampa è allegato.

Tra i casi di più frequente utilizzo dello strumento, figurano:

  • le omesse e infedeli registrazioni sul LUL (Libro Unico del Lavoro) che non determinano differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali (articolo 39 del D.L. 112/2008 convertito con L. 133/2008);
  • imposizione di un sistema di rilevazione delle presenze;
  • mancato rispetto della rotazione dei lavoratori da porre in CIG o in CIG in deroga
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