La Corte Costituzionale ha chiarito che le imprese di autotrasporto non sono soggette al contributo per l’Autority dei Trasporti.

Le imprese di autotrasporto non sono tenute a versare il contributo all’Autority di regolazione del  trasporto. A statuirlo una recentissima sentenza della Corte Costituzionale alla quale il Tar del Piemonte si era rivolto. (cfr. circolare prot. 091 del 10 Aprile u.s.) L’Autority, quindi, dovrà rivedere i propri orientamenti e rinunciare definitivamente alla richiesta di versamento del contributo del  6 per mille nei confronti delle aziende di autotrasporto. Interessante e, per certi versi, curiosa la motivazione: “l’autotrasporto merci non può rientrare tra i settori tenuti al pagamento del contributo all’ART, non essendo un settore in cui questo organismo ha esercitato in concreto delle funzioni regolatorie (né, a normativa vigente, potrà farlo in futuro)”. In realtà la legge istitutiva dell’Autority, come ha sempre sostenuto con convinzione Conftrasporto,  indica con precisione quali sono gli ambiti di competenza di questo organismo e la Corte Costituzionale non ha potuto far altro che ribadire con la sentenza n. 69/2017 del 7 aprile scorso, che il contributo deve essere chiesto solo ai settori sottoposti, per legge, alla vigilanza della stessa. La sentenza della Corte Costituzionale è stata salutata con soddisfazione da imprese e Associazioni dell’autotrasporto in quanto scongiura definitivamente il rischio di vedere il settore sottoposto all’ennesimo inutile balzello che lo avrebbe reso ancor meno competitivo sul mercato. Ora la palla passa al TAR del Piemonte che dovrà esprimersi sui ricorsi presentati da imprese e da alcune Associazioni,  fra cui Conftrasporto, ma viste le premesse, non è azzardo affermare che l’esito appare scontato.