Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato, il 10 agosto scorso, il Report contenente i dati relativi all'utilizzo dell'istituto del cosiddetto distacco transnazionale che, nella definizione fornita dal medesimo Ministero, si configura nell'ambito di una prestazione di servizi nei casi in cui l'impresa con sede in un altro Stato membro dell'Unione Europea o in uno Stato ExtraUE distacca in Italia uno o più lavoratori in favore di un'altra impresa, anche se quest'ultima appartenga allo stesso gruppo, o in favore di una propria filiale/unità produttiva o di un altro destinatario. I dati contenuti nel report, redatto dall’Osservatorio istituito presso il Ministero, riguardano il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2021, ai quali si aggiungono rilevazioni e tabelle relative al fenomeno del distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi.
Dalla lettura del documento - cliccare qui per il download - si rileva che:
- delle 20.077 operazioni di distacco, la stragrande maggioranza (quasi il 90%) proviene da paesi dell’Unione Europea;
- i Paesi UE che distaccano di più sono la Romania (8 mila distacchi) e la Germania (3 mila distacchi);
- i distacchi da Paesi ExtraUe sono stati 2.111, con maggiore frequenza da Svizzera (1214) e Regno Unito (316);
Le Aziende distaccanti dell’Unione Europea - ben 1.290 - hanno la loro sede legale in Germania, Romania e Austria, mentre quelle provenienti da Paesi ExtraUE - in totale 192 - hanno sede legale per la maggior parte in Svizzera e nel Regno Unito. Le Aziende "distaccatarie" sono complessivamente 2.222 di cui 465 appartenenti al settore trasporti e magazzinaggio. Le aziende distaccatarie sono dislocate principalmente in Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
I lavoratori distaccati nel semestre sono stati 13.480, per il 40% circa di nazionalità rumena. La mansione di "autista" raggiunge il 24% dei casi.
Poco più del 70% dei lavoratori in somministrazione - 3880 distacchi - sono occupati nel settore del trasporto e magazzinaggio;
Per quanto riguarda la voce "cabotaggio stradale", i distacchi comunicati da vettori esteri ben 71.366 sono riferibili al trasporto su strada per un totale di 33.819 lavoratori coinvolti. La maggioranza delle aziende ha sede legale in Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia.
Il rapporto contiene anche le informazioni registrate dal momento dell’entrata in vigore dell’obbligo della "comunicazione preventiva", ossia dal 27 dicembre 2016 e fino al termine del semestre analizzato - 30 giugno 2021. Relativamente al cabotaggio stradale, i numeri indicano 300.316 distacchi, la maggioranza dei quali riguarda aziende provenienti da Lituania, Polonia, Slovacchia, Romania e Slovenia, per un coinvolgimento di ben 69.166 lavoratori.
Si rammenta che la disciplina in materia di distacco transnazionale è contenuta nel D.lgs. n.136/2016, in vigore dal 22 luglio 2016, emanato in attuazione della Direttiva 2014/67/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014, che ha abrogato il D.lgs. n.72/2000 di attuazione della Direttiva 96/71/CE recependone le relative disposizioni.
Da ultimo, entro il 30 luglio 2020, gli Stati membri erano chiamati a conformarsi alla nuova Direttiva UE 2018/957 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 giugno 2018 che interviene ampliando le garanzie già esistenti in tema di condizioni di lavoro, salute e sicurezza. La Direttiva è stata recepita nel ordinamento legislativo italiano con il Decreto Legislativo n. 122 del 2020.