No a forzature sui costi minimi di sicurezza
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Il Ministro dei Trasporti on. Lupi intervenendo in Commissione Trasporti alla Camera per esporre il suo programma di Governo, peraltro largamente condivisibile ha, fra le altre cose parlato anche di costi minimi di sicurezza sostenendo che occorre trovare delle soluzioni condivise ed ha indicato anche un possibile percorso per favorire tale condivisione. E', pertanto, piuttosto singolare il consenso con cui il mondo rappresentativo della committenza ha accolto una simile ovvietà. Quasi che il ministro avesse promesso loro l'abolizione tout court delle norme sui costi minimi. Cosa che, a dire il vero, non ci pare di aver colto nel suo intervento. Salvo dimostrazione contraria, fino ad oggi, chi ha tirato calci negli stinchi all'autotrasporto sono proprio questi signori che non hanno tralasciato nessuna opzione pur di far fallire l'applicazione di una norma di legge. Che ora, tutto ad un tratto, questi signori scoprano il valore di una scelta condivisa, più che singolare a chi scrive pare piuttosto il solito atteggiamento italiota di chi si sbraccia pur di lisciare per primo il pelo al politico di turno al fine di trarne il massimo vantaggio possibile. Se si voleva trovare una soluzione condivisa lo si poteva fare fin dall'inizio e, ad esempio, questi signori potevano evitare di ricorrere a Bruxelles mentre si stava al tavolo a discutere di contratti di settore. Oggi sarebbero decisamente più credibili. Rivangare quanto è successo in passato serve a poco. Un paio di cosette però, per quanto banali, chi sta scrivendo questa nota ci tiene a sottolinearle. La prima è che i costi sono costi e in quanto tali possono gravare solo su chi ordina e usufruisce del servizio. Punto! Lo scandalo di far pagare allo Stato la propria inefficienza organizzativa e logistica prima finisce e meglio è per tutti. Quando poi tali costi sono al 90 e passa per cento costi imposti, come avviene nel caso dell'autotrasporto, non ci sono economie di scala che tengano. Diversamente qualcuno dovrebbe spiegare come mai tante imprese di medie e grandi dimensioni sono in crisi e stanno chiudendo i battenti. Possibile che i loro amministratori siano tutti e solo degli incapaci? L'altra riguarda i contratti scritti. Sull'impegno ad incentivare i contratti scritti nulla da ridire, anzi! Ad una condizione però, che questo non rappresenti un modo per aggirare il principio di fondo che "i costi vanno pagati". Se così non sarà ovviamente non potremo essere d'accordo e le soluzioni condivise tanto auspicate dal ministro Lupi (ma anche da Confetra e da satelliti Confindustriali), per quanto ci riguarda, lor signori se le possono scordare.
P.S. Il Passatore vorrebbe congratularsi con il Ministro Lupi il quale, pur essendosi insediato già da un pò di tempo a piazza Croce Rossa, è riuscito a resistere alla tentazione di proclamare urbi et orbi che sui camion metteremo una scatola nera !!! così come hanno fatto quasi tutti coloro che lo hanno preceduto nell'incarico ancor prima che finisse la loro prima settimana al dicastero.