Con la sentenza n. 226, pubblicata il 29 ottobre 2019, la Corte Costituzionale si è pronunciata per la seconda volta sulla costituzionalità dell’art. 7 ter del Decreto Legislativo n. 286 del 2005, che prevede la possibilità per il vettore che abbia eseguito il viaggio di chiedere il pagamento del corrispettivo “nei confronti di tutti coloro che hanno ordinato il trasporto”.
Per la seconda volta l’art. 7 ter resiste. La Corte Costituzionale, infatti, ha respinto la questione di legittimità costituzionale della norma istitutiva dell’azione diretta, confermandone quindi l’efficacia.
Tuttavia, dalla lettura delle motivazioni della sentenza, appare evidente che la questione non possa dirsi ancora definitivamente risolta.
Ci spiega di più l’Avv. Federico Gallo di FIAP, esperto di Diritto del Trasporto.
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