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Sul rinnovo CQC - FIAP ha una proposta

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Torniamo sull'argomento del rinnovo della CQC che sta molto a cuore a tantissimi addetti al trasporto  di persone e di cose sia per esprimere alcune osservazioni critiche rispetto alla fase di avvio dei corsi che per formulare una proposta che va ad aggiungersi all'altra - da noi inviata qualche tempo fa alla ai dirigenti ministeriali interessati - con la speranza che abbia miglior sorte visto che alla prima (quella in cui proponevamo che, a seguito della frequenza del corso di rinnovo, all'interessato venisse ripristinata la dotazione di 20 punti sulla CQC, se mancanti)  ad oggi non ci è stata fornita alcuna risposta.  Programma e modalità di erogazione della formazione obbligatoria per il rinnovo della CQC lasciano molto a desiderare. L'organizzazione dei corsi sulla base delle attuali norme è problematica non solo per gli Enti ma, in primis, per i conducenti e per le imprese da cui questi dipendono. Costringere un conducente a dover rinunciare ad una intera settimana di lavoro per un aggiornamento professionale non è uno scherzo. Non lo è per il conducente ma neppure per l'azienda da cui questi dipende la quale, soprattutto se di piccole o medie dimensioni come sono la stragrande maggioranza delle imprese nazionali di trasporto, in periodi complicati come l'attuale non ha certamente autisti "di scorta" con cui sostituire gli assenti. A questo proposito non aiuta certamente il divieto di tenere le lezioni oltre le ore 14,00 del sabato e per l'intera giornata della domenica.   Sul versante dei controlli, poi, a sentire quel che raccontano molti conducenti, le cose vanno decisamente male. Se ne fanno troppo pochi rispetto al totale dei corsi che vengono svolti. Una situazione intollerabile che, in primo luogo,  pesa negativamente sulla credibilità delle istituzioni preposte  e che, allo stesso tempo,  danneggia economicamente tutti coloro che invece operano correttamente nel rispetto delle norme. I furbetti che pensano di aver trovato la gallina dalle uova d'oro vanno messi al più presto in condizioni di non nuocere.  Fatte le osservazioni di cui sopra veniamo alla proposta   Posto che le norme in materia di circolazione e sicurezza stradale, (e non solo) sono in continua evoluzione, lasciar trascorrere un lasso di tempo di un lustro (5 anni)  prima di procedere all'aggiornamento delle nozioni a suo tempo acquisite a noi pare eccessivo e poco efficace ai fini della salvaguardia della sicurezza stradale. Molto meglio sarebbe - a nostro parere -  "spalmare" le 35 ore su tutti i cinque anni obbligando i conducenti a sostenere almeno 7 ore all'anno di formazione obbligatoria al termine della quale gli stessi potrebbero chiedere il rinnovo della propria CQC.   Una semplificazione per tutti a partire di chi effettua i controlli  che non si troverebbe costretto a giocare a rimpiattino con tutor e discenti, per arrivare ai conducenti che con maggior facilità potrebbero approfittare dei tempi morti o di minor lavoro per dedicarsi all'aggiornamento, per arrivare infine alle imprese e agli stessi enti di formazione. In più, attuando questo schema, si avrebbe il vantaggio di garantire  realmente e a  costo zero  una formazione continua come è, almeno così ci pare di aver capito,  nello spirito delle vigenti normative sulla materia con indubbi vantaggi sotto il profilo della sicurezza stradale. 
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