Come già comunicato nell’ambito di alcune note pubblicate sul sito FIAP dedicate ai Trasporti Internazionali in Germania, i conducenti che entrano nel paese ed hanno soggiornato in una area classificata dalle Autorità tedesche “ad alta incidenza COVID-19" – come la Lituania o la Spagna - o in una delle aree "a rischio di variabilità" del virus – come, ad esempio la Rep. Ceca ovvero la regione austriaca del Tirolo - durante i 10 giorni precedenti l'ingresso, sono soggetti alla pre-registrazione obbligatoria sulla piattaforma tedesca www.einreiseanmeldung.de
Tuttavia, il modulo di comunicazione nella formulazione disponibile, ho permetteva di indicare eventuali situazioni di esenzioni applicabili ai conducenti. Di conseguenza, in molti sono stati contattati dalle Autorità Sanitarie tedesche, che ha richiesto loro i risultati di test in situazioni in cui gli stessi non erano obbligati ad averne in disponibilità, ovvero ordinando l’effettuazione della quarantena non necessaria.
La BGL tedesca ha fatto sapere che il modulo di pre-registrazione è stato ora adattato. La nuova versione permette di indicare i motivi di esenzione per i quali chi si registra, si qualifica. Il conducente può anche indicare se è in possesso o meno di un test COVID-19 negativo. L'indicazione di entrambi i dati è volontaria, e al conducente viene anche chiesto il consenso per la trasmissione di questi dati alle autorità sanitarie.
Tuttavia, una informazione completa aiuterà le autorità sanitarie a valutare correttamente la necessità di ulteriori comunicazioni, e può servire ad evitare controlli inutili e a far sì che quelli necessari si adattino meglio alla situazione reale.
La raccomandazione è, quindi, quella di compilare correttamente i dati rilevanti e di procedere con il loro inoltro alle autorità sanitarie. Le autorità si riservano naturalmente il diritto di verificare che le esenzioni siano effettivamente valide e circostanziate nelle date segnalate.
L’elencazione delle aree a rischio, nella classificazione sopra indicata – è disponibile nel sito web del Robert Koch Institute
(fonte BGL - IRU)
